Pensieri e Istantanee di Francesco Mancini

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Domenica, 29 Gennaio 2017 00:00

Ciò che oggi in Italia sarebbe impensabile: La Cascata delle Marmore

29 Gennaio 2017 - Il titolo di questo articolo esprime una mia riflessione sul fatto che oggigiorno, nonostante l’evoluzione dell’uomo e le tecniche Ingegneristiche, non si sarebbe mai potuto realizzare tale opera faraonica per l’epoca a causa di tutti i vincoli burocratici, legali, politici, che in Italia bloccano qualsiasi idea e progetto legato a modifiche ambientali di un certo tipo anche se positive

 La mia esplorazione del territorio non si ferma solo in montagna ma, sia in MTB che a piedi, cerco nuovi itinerari da scoprire.

Per questo motivo mi sono soffermato sulla Cascata delle Marmore vicino a Terni luogo molto famoso che, incredibilmente, non avevo mai visitato.

Se c’è una cosa che non sopporto è passare la Domenica come tristemente viene vissuta da molte persone sedute ad un tavolo di un ristorante oppure in un centro commerciale motivo per cui cerco, quando possibile, di coinvolgere anche la mia famiglia a vivere una Domenica alla mia maniera.

La scelta di questo luogo in una Domenica di pieno inverno non è casuale in quanto sapevo che, essendo bassissima stagione, non ci sarebbe stato nessuno a visitarla cosa effettivamente avvenuta.

Ho avuto praticamente tutto il Parco della Cascata come se ne fossi il padrone assoluto cosa che si evince anche dalle foto che allego.

Rimango colpito del fatto che una tale bellezza naturale sia visitato “ solo “ da circa 500.000 persone all’anno perché ritengo che sia stupefacente anche per le condizioni  floreali che si sono create in questo unico ambiente.

Il mio consiglio è quello di realizzare questa visita organizzandosi in questa maniera.

La mattina, in apertura, lasciare la macchina al belvedere superiore godersi l’apertura della cascata con la caratteristica sirena che Ti riporta indietro nel tempo dal balcone superiore.

Scendere il sentiero fino al balcone degli Innamorati (Vi bagnate completamente) e risalire di nuovo fino ad uscire di nuovo per visitare il Parco nel Sentiero N. 5 chiamato " La Rupe e l’uomo " dove troverete panorami dall’alto di tutta la Valnerina e le opere dell’uomo legate alla creazione per la produzione della energia elettrica.

Riprendete poi l’automobile lasciata al Belvedere Superiore per dirigervi con una bellissima strada provinciale verso il Paese di PAPIGNO fino al Belvedere Inferiore.

Da li di nuovo entrate, ammirate la nuova apertura della Cascata, ma soprattutto dovete percorrere i sentieri N.2  “ Anello della Ninfa “ e N.3 “ L’incontro delle Acque “(perfettamente indicati e realizzati) che Vi porteranno ad immergervi nella natura più vera delle cascate e del Fiume Nera con i suoi vortici più nascosti.

Se ci riuscite cercate di fare anche gli altri Sentieri anche se il tempo forse potrebbe non bastare.

Ripetendomi ribadisco che Il titolo di questo articolo esprime una mia riflessione sul fatto che oggigiorno, nonostante l’evoluzione dell’uomo e le tecniche Ingegneristiche, non si sarebbe mai potuto realizzare tale opera faraonica per l’epoca a causa di tutti i vincoli burocratici, legali, politici, che in Italia bloccano qualsiasi idea e progetto legato a modifiche ambientali di un certo tipo anche se positive

 Infatti se si pensa che questa opera è stata creata nel 271 A.C. dal Console Romano Manlio Curio Dentato grazie alla costruzione di una canale per far defluire le acque del Fiume Velino dell’altopiano di Rieti che, a causa di massicci calcarei e di un adeguato letto dove scorrere, stagnavano creando numerosi problemi.

Approfittando del salto naturale delle Marmore questo canale permetteva all’acqua di precipitare direttamente nel Fiume Nera affluendo poi nel Tevere.

Questo canale non risolse definitivamente il problema tanto che prima Gregorio XII nel 1422,  PAPA Paolo III nel 1545,  PAPA Clemente VIII nel 1598 e poi PAPA Pio VI nel 1787 vollero intervenire per creare canali alternativi e definitivi.

Nel Secolo XIX l’uomo ebbe la possibilità di sfruttare questa opera anche per la produzione di energia elettrica.

Dopo, ma solo dopo, aver visitato la Cascata delle Marmore Vi invito a leggere la descrizione di Lord BYRON che meglio di tutti descrive le emozioni che si provano nel viverla di persona.

« Rimbombo di acque! Dalla scoscesa altura il Velino fende il baratro consunto dai flutti. Caduta di acque! Veloce come la luce, la lampeggiante massa spumeggia, scuotendo l'abisso. Inferno di acque! là dove queste urlano e sibilano e ribollono nell'eterna tortura; mentre il sudore della loro immane agonia, spremuto da questo loro Flegetonte, abbraccia le nere rocce che circondano l'abisso, disposte con dispietato orrore,e sale in spuma verso il cielo, per ricaderne in un incessante scroscio, che, con la sua inesausta nube di mite pioggia, reca un eterno aprile al terreno attorno, rendendolo tutto uno smeraldo: - quanto profondo è l'abisso! E come di roccia in roccia il gigantesco Elemento balza con delirante salto, abbattendo le rupi che, consunte e squarciate dai suoi feroci passi, concedono in abissi uno spaventoso sfogo alla poderosa colonna d'acqua che continua a fluire e sembra piuttosto la sorgente di un giovane mare, divelto dal grembo di montagne dalle doglie di un nuovo mondo, che non soltanto la fonte di fiumi che scorrono fluenti in numerosi meandri attraverso la valle! Volgiti indietro! Vedi, dove esso si avanza simile ad una Eternità, quasi che dovesse spazzar via tutto ciò che trova sul suo cammino, affascinando l'occhio col Terrore - impareggiabile cateratta,orribilmente bella! ma sul margine, da una parte all'altra, sotto lo scintillante mattino, posa un'iride tra gli infernali gorghi, simile alla Speranza presso un letto di morte, e, inconsunta nelle sue fisse tinte, mentre tutto là attorno è dilaniato dalle acque infuriate, innalza serenamente i suoi fulgidi colori con tutti i loro raggi intatti, e sembra, tra l'orrore della scena, l'Amore che sorveglia la Follia con immutabile aspetto. »

 

Bellissima la Leggenda che narra di una creatura fatata rappresentata da una Ninfa di nome Nera che si innamorò del giovane Pastore Velino.

Appartenendo a 2 mondi diversi non potevano frequentarsi ma la loro passione era tale che fece infuriare Giunone che per punizione trasformò la Ninfa Nera in un fiume perché aveva trasgredito le regole.

Velino si gettò a capofitto dalla rupe delle Marmore credendo che Nera stesse annegando in quelle acque che prima non c’erano.

Intervenne però Giove che per evitargli morte certa durante il volo lo trasformò in acqua così da salvarsi e ricongiungersi con Nera per l’eternità.

Mi raccomando copritevi bene perchè con le cascate aperte la nebulizzazione delle acque è talmente forte che l'umidità e l'acqua Vi farà sentire proprio nei vortici possenti e  impetuosi di questo spettacolo.

 

Letto 2782 volte Ultima modifica il Martedì, 25 Aprile 2017 16:07

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