Itinerario molto duro, soprattutto al ritorno, per 12 ore di immersione sulla parte lunare della Majella dove 25 km e 1700 metri di dislivello complessivo si fanno sentire anche ai più allenati.
Sveglia alle 4.30 per l’infinito viaggio di 3 ore con ritorno a Roma a Mezzanotte ma le emozioni vissute da solo su queste montagne valgono tutto il grosso aspetto economico speso e la fatica fisica e mentale.
Oggi ho camminato spiritualmente con 2 persone a cui dedico l’ascesa: NANCY e RAFFAELLO.
La mia dedica a colei che ho definito il 28 Gennaio dopo una grande uscita insieme: la SPLENDIDA NANCY.
Quel giorno conobbi una giovanissima ragazza che univa la meraviglia della sua immensa e fresca passione per la montagna alla maturità e sicurezza di una veterana di vita ma anche di esperienza nella natura che illuminava i suoi occhi.
I miei tanti impegni personali e associativi e il suo particolare lavoro impedisce di rivederci ma il mio cuore era sempre con Lei, passo dopo passo, mentre continuava a vivere altre salite sempre più tecnicamente difficili e lontane.
Per caso mi chiama 2 settimane addietro per cercare di prendere un appuntamento con sentieri di nuovo insieme ma l’organizzazione, rinviata peraltro, del Raduno del Club 2000m me lo impedisce.
Rimaniamo d’accordo che la chiamo appena riesco a liberarmi anche d’improvviso.
Così avviene che il giorno precedente questa uscita la cerco appositamente visto che peraltro nel suo albo di 129 CIME mancano proprio quelle della Majella.
Sentire la sua voce consapevole e allegra direttamente dall’ospedale della Val D’Aosta mi sconvolge.
Mentre saliva sul Monte Bianco per la Via Italiana poco sotto al Rifugio Gonnella una valanga travolge Lei e il compagno di cordata in un punto impossibile e inaspettato anche a detta del Soccorso Alpino e in considerazione dell’orario di salita le 6 di mattina.
Il compagno si salva quasi illeso mentre la mia Nancy dovrà subire la terza operazione per una serie di politraumi tutti scomposti agli arti inferiori.
Sentire la sua voce ancora piena di coraggio e di entusiasmo nonostante il fermo che si prospetta al momento di 1 anno è qualcosa di straordinario.
Ma NANCY è una RAGAZZA STRAORDINARIA come ha dimostrato alla famiglia, agli amici e alla montagna in tutti questi anni.
Non vedo l’ora di poterla abbracciare con la speranza che questa dedica possa farle sentire il mio affetto e darle, tramite il sottoscritto e coloro che leggeranno il post, l’energia assoluta di perseverare nei momenti di scoramento che seguiranno per la lunga riabilitazione che dovrà affrontare.
Mi piacerebbe essere colui che per PRIMO avrà l’onore di risalire con Lei sulle vette così da ammirare di nuovo la lucentezza della innocenza dei suoi occhi di fronte alla rinascita del suo corpo a contatto della natura che adesso sarà costretta a vedere solo da valle.
FORZA NANCY SONO e SIAMO TUTTI CON TE !!!
Ci vediamo Sabato 23 Novembre 2024 alla Riunione Annuale del Club 2000m per lo Scudetto delle 100 CIME !!!
Parto dal Rifugio Bruno Pomilio alle 8 con un cielo terso e peraltro neanche tanto caldo nonostante i giorni precedenti.
Erano 5 anni che non partivo dal Rifugio per la Majella e 10 anni per lo stesso itinerario.
Questa assenza è normale per chi vive l’Appennino come tutti noi che lo esploriamo dal Tosco-Emiliano al Calabro-Lucano.
All’andata non percepisci la lunghezza dei Km di asfalto per la Madonnina sotto al Blockhaus né la lunga cresta del Cavallo fino al Fontanino.
La grandiosità delle montagne che andrai a salire, una a una, è qualcosa di speciale.
Fino alla sella del Bivacco Fusco non ci sono problemi.
Ma appena varcata una raffica di vento mi sbatte per terra.
Brutto segno.
Mi riparo dentro al Bivacco con pensieri negativi che fanno presupporre che eolo possa impedire la continuazione.
Riparto perché non mi posso arrendere e vedo fino a dove posso arrivare.
Riesco con difficoltà fino alla Cima del Monte Focalone che essendo tutta aperta mi impedisce di scattare le foto con calma anzi costringe a coprirmi ulteriormente oltre all’antivento già indossato.
Ma d’altronde siamo oltre i 2600 metri di altitudine.
Fortunatamente ora si scende verso il Primo Portone e poi la cima del Pomilio che sono coperti dalla grandissima massa morfologica del Monte Amaro.
Così riesco a raggiungere anche la solitaria e rocciosa Cima di Monte Sant’Angelo.
Il vento non è fortissimo e quindi vado avanti fino al Secondo Portone.
Decido quindi di salire anche sulla Cima del Terzo Portone che era comunque la mia meta di oggi.
Non voglio raggiungere anche l’Amaro perché al ritorno volevo percorrere per intero tutta la cresta del Monte Rotondo con i suoi scogli quasi marini.
Sono felice perché sono riuscito a realizzare tutte le cime che volevo ritrovare dopo 10 anni.
Scendo dalla cresta opposta del Rotondo e poi di nuovo su Cima Pomilio.
Si scende e si risale di nuovo anche sul Focalone.
Il vento fortunatamente è sceso di intensità.
Al Bivacco Fusco mangio qualcosa con alla mia sinistra Cima delle Murelle e a destra il PescoFalcone.
Comincia l’infinita discesa con i sassi spacca ginocchia e caviglie che per ore tartassano tutti coloro che si avventurano da queste parti.
Mi stupisco del fatto che dalla Cima dei 3 portoni fino alla Madonnina del Blockhaus, per ore e ore, non ho incontrato nessuno.
Ma forse è stato meglio così perché quasi al tramonto salendo sulla cresta del Blockhaus volevo incontrare l’anima di colui che mi ha permesso di salire a quota 4228 metri di Punta Castore sul Monte Rosa.
Il ricordo della Guida Alpina RAFFAELLO TORO sulle rocce del fortino sono e saranno per sempre il momento di preghiera nel silenzio della montagna per coloro che hanno avuto la possibilità di vivere le altissime vette con la forte personalità e sicurezza di colui che ci ha lasciati sul Corno Piccolo.
Perché come dice l’epigrafe “ Vola solo chi osa farlo “.
Il pensiero scorre insieme alle lacrime di Francesca Mastromauro perché non ci sarà mai un tramonto per ricordare Raffaello.
Il vento ricomincia a soffiare ma oramai sono sulla strada che mi riporta di nuovo al Rifugio Pomilio.
Cambia d’improvviso la temperatura esterna.
Fa quasi freddo.
Anche oggi non sono mancati i miei incredibili incontri casuali come all’andata con la fortissima coppia ALESSANDRO BASSOTTI e compagna.
TERZO TEMPO con arrosticini e i racconti del caro gestore FRANCESCO D’EMILIO che mi dimostra sempre tanta partecipazione.
Oramai si sta facendo notte è ora di ritornare mentre il termometro dell’automobile misura 11 gradi.
L’ultimo brano dei Coldplay “ feelslikeimfallinginlove “ sarà la colonna sonora del viaggio appena compiuto verso Anime d’Appennino salve ma profondamente ferite e quelle che non sono più tra noi !!!
ITINERARIO: Rifugio Pomilio 1895m, Strada chiusa per la Madonnina del Blockaus 2058m, Monte Cavallo 2171m, Sella Acquaviva 2100m, Fonte Ghiacciata 2370m, Bivacco Fusco 2455m, Monte Focalone 2667m, Primo Portone 2568m, Cima Pomilio 2656m, Monte Sant'Angelo 2669m, Secondo Portone 2566m, Cima del Terzo Portone 2673m, Secondo Portone 2566m, Monte Rotondo 2658m, Cima Pomilio 2656m, Primo Portone 2568m, Monte Focalone 2676m, Bivacco Fusco 2455m, Fonte Ghiacciata 2370m, Sella Acquaviva 2100m, Monte Cavallo 2171m, Monte Blockaus 2142m, Rifugio Pomilio 1895m.
