Non tornavo su questa montagna da quasi 8 anni.
Nel mio pellegrinaggio per tutto l’Appennino Italiano accade spesso che alcune zone vengono abbandonate per molto tempo.
Mi mancava peraltro raggiungere una cima particolare che mi incuriosiva per il suo posizionamento e per quello che dall’alto vedevo spesso dalle cime intorno: il Monte Secino.
Per motivi istituzionali volevo inoltre partecipare, nel pomeriggio, all’evento organizzato dal CAI di Avezzano legato alla sicurezza in montagna con la speranza di rivedere il mio caro amico Fabio Antifora e conoscere il nuovo Presidente Antonio Massimiani.
Missione compiuta partendo prestissimo la mattina, quando si era fatto da poco giorno, e percorrendo il sentiero con passo veloce.
La neve è rimasta solo a Nord in quanto, fortunatamente ,va ancora abbastanza sotto zero all’alba come ho potuto constare di persona.
Partenza infatti con meno 3 gradi.
Uscendo da Ovindoli in direzione Rocca di Mezzo si incrocia subito una strada asfaltata che va a destra, verso una pineta e alcuni maneggi che addentrandosi verso la Valle d'Arano termina.
La bellissima Via Romana sarà il mio percorso dell’andata con deviazione su una rocca consigliata da Alessandro Cianforlini per una visuale speciale dall’alto di tutta la Valle D’Arano da una parte e tutte le Gole di Celano da sopra fino alla Marsica.
Questa Via era un antico tratturo romano che metteva in comunicazione, quando il Fucino era ancora uno dei più grandi laghi d’Italia, la via Valeria con la Valle dell’Aterno, seguendolo per un lungo tratto, fino alla Fonte d’Arano.
Arrivati alla base della cresta del Monte Etra scendo nella valletta che permette poi la risalita al Monte Secino famoso perché da studi fatti da Giancarlo Sociali ci sono i resti del vicus italico-romano di Caelum o Caelanum.
Un villaggio marso sorto nel III secolo A.C., con continuità abitativa fino al termine del mondo antico e con tracce di frequentazione alto medievale almeno fino al IX secolo d.C.
Questo insediamento infatti si estendeva anche nella località “ Reniccia ” lungo una antica strada che metteva in comunicazione con il “ Monte Secino ” o “ Monte Secine ”.
Era infatti un centro fortificato marso dell’età del ferro su sommità montana riutilizzato nel medioevo come fortezza e si collegava con la “ Via romana ” che sovrasta le Gole di Aielli-Celano.
Dalla cima del Monte Secino a sinistra in lontananza le famose pale eoliche con lo sfondo della Majella e Aielli, e sulla destra l’immensa piana del Fucino che sembra non finire mai.
Scendo dal Secino e risalgo per la cresta del Monte Etra che nella parte finale si presenta stretta, ripida e con la neve anche esposta.
Il Monte Etra, insieme con un gruppo di monti di 1500-1800 metri di quota, è l’ultimo contrafforte occidentale del gruppo, forma un allineamento montuoso di orientamento Nord-Sud, che è delimitato dal Vallone dei Curti a Nord, verso Ovindoli, mentre verso occidente scende nella Valle d’Arano, e quindi nel canyon delle Gole di Celano.
Dopo le foto di rito riparto per la rocciosa cresta che arriva fino al Monte Savina e da li raggiunge la bocchetta dei Prati del Popolo da dove si scorgono i Prati di S. Maria di Aielli.
Lungo il percorso si alternano tratti di bosco e piccole radure ed è possibile ammirare le Gole di Celano, la Serra dei Curti, la Serra di Celano detta anche IL TINO e tutto il massiccio del Sirente con le sue varie Cime.
Insomma una ascesa veramente notevole da tutti i punti di vista in attesa di ricominciare a conoscere le nuove Anime d’Appennino del 2025.
ITINERARIO: Ponticello Val D'Arano 1336m, Fonte Val D'Arano 1335m, Prato di Cerro 1410m, Via Romana, Sella fra il Monte Etra e il Secino, 1300m, Cima del Monte Secino 1521, Sella Cresta Sud del Monte Etra 1700, Cima Monte Etra 1818m, Monte Savina 1760m, Bocchetta di Prato di Popoli 1570m, Pendici Monte della Revecena 1480m, Ponticello Val D'Arano 1336m.