Pensieri e Istantanee di Francesco Mancini

... dove un sogno è ancora libero

Sabato, 29 Luglio 2017 00:00

In ricordo del disastro aereo DC3 Volo Itavia 703 del 30 Marzo 1963: La Traversata per Serra Alta da Sora a Case Alfonsi di Balsorano

29 Luglio 2017 - IN RICORDO DEL DISASTRO AEREO DC3 VOLO ITAVIA 703 del 30 MARZO 1963: LA TRAVERSATA PER SERRA ALTA - Percorsi Km 18 per dislivello salita di 1540m con Il Grande Appenninista Emiliano Tersigni e l'Alpinista Pietro Di Motta.

L'autore MARCO MONTI insieme al C.te Pilota DAVIDE D'AGOSTINO ha raccolto documenti, testimonianze e immagini mostrando nuove realtà sulla terribile vicenda.  

Sora (FR) 280m, Sentiero 623 503m, Piano di Sant'Angelo 855m, Le Fosse 1100m, Monte Terra Rossa 1286m, Faggio Rotondo 1363m, Trenta Faggi 1592m, Cima di Serra Alta 1720m, Deviazione Sentiero 628 1550m, Radura 1370m, Cresta sopra Rifugio Trombetta 1482m, Valico di Linguaggio della Forca 1270m, Rifugio Sambucito 970m, Sterrata Vallone per Case Alfonsi 780m, Case Alfonsi di Balsorano (AQ) 470m.

Adesso che ho raggiunto il traguardo del meraviglioso Progetto del Club 2000m avendo raggiunto TUTTE le Cime dell’Appennino dai 2000m ai quasi 3000m del Gran Sasso partendo dal Tosco-Emiliano fino al Calabro-Lucano posso cominciare a dedicarmi a montagne sotto i 2000m che a volte possono essere anche più belle di alcune di quelle che ho raggiunto.

Dal 2011 anno in cui sono partito con il Progetto queste montagne erano sempre inserite in secondo piano.

In tutti questi anni ovviamente ho asceso tutti i tipi di montagne mi ero però riservato alcune cime che, per una serie di motivi, erano particolarmente importanti per i miei scopi esplorativi come quella di cui parlerò oggi di cui avevo sentito parlare da tanto tempo.

La montagna di Serra Alta che si erge proprio sopra l’abitato di Sora è una catena montuosa, non lunghissima, che fa da spartiacque fra il Lazio e l’Abruzzo: infatti proprio su gran parte della sua cresta c’è la linea di confine come si evince dalla foto del mio tracciato GPS.

Per chi apprezza la montagna è veramente una bella cosa partire dal centro della cittadina di Sora direttamente a piedi per prendere il sentiero ben segnato che dai 280 metri ti permette di fare quasi 1500 metri di dislivello: una sorta di Monte Velino a portata di mano (parliamo sempre di dislivello ovviamente).

Una bella palestra di allenamento per chi ha bisogno di compiere questi grandi dislivelli in poco tempo cosa che peraltro mi serviva proprio in questo periodo visto che, se tutto va bene, mi aspettano dei giorni molto impegnativi.

Non poteva mancare in questa salita il mio nuovo compagno di montagna Pietro DI MOTTA, che era libero da impegni precedentemente assunti, visto che oltre ad essere Escursionista ed Alpinista svolge un importante ruolo di Direttore di Escursioni all’interno del CAI di Palestrina.

Ma soprattutto ci tenevo molto ad incontrare il Grande Appenninista Avv.to di Sora Emilano TERSIGNI guida d’eccezione in questi luoghi che conosce molto bene essendo di Broccostella.

Colgo l’occasione per ringraziare Emiliano perché mi aveva invitato a tenere la presentazione della Sua ultima fatica letteraria il 22 Giugno 2017 presso la Sala della Provincia di Frosinone insieme a tanti relatori molto più importanti del sottoscritto.

Questo era il giorno più bello per ricevere una copia di questo importante Volume di 560 pagine “ La Montagna Ciociara tra valorizzazione e speculazione “  Storie di uomini e di strutture dagli Anni 30 agli Anni 70.

Il libro si articola in questo modo:

Nascita delle stazioni sciistiche  di Campo Catino e di Campo Staffi  negli Anni 50 – Prati di Campoli tra gli Anni 50 e gli Anni 70 – Il Villaggio Savinia e la Guerra Giudiziaria per il Campo Staffi (1960-1977) – Vico nel Lazio, Guarcino e Campo Catino dai primi Anni 60 allo “ Scandalo di Campo Catino “ (1961-1970) – La valorizzazione della Val Canneto e dell’Altopiano di Prati di Mezzo – Monte Scalambra Una lottizzazione sconvolgente – La lottizzazione della Pineta Valle dell’Inferno a Vallerotonda (1962-1971) – Fiuggi e le sue montagne – La strada Sora/Pescasseroli Storia di una incompiuta – L’Opzione sciistica Cominese degli Anni 70.

“ Lo splendido Volume di 560 pagine corredato da preziose e rarissime foto d’epoca, dopo un’ampia introduzione sulla situazione politica ed economica della Provincia di Frosinone negli anni Sessanta e Settanta, con specifico riferimento agli effetti dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno e della politica di programmazione economica del centro-sinistra, indaga sulle origini dell’uso sportivo della montagna ciociara, sui primi tentativi di valorizzazione turistica di Campo Catino e Forca d’Acero durante il fascismo e sulla organizzazione dello sci ciociaro di quegli anni.

Approfondimento viene riservato alle speculazioni edilizie e ai tentativi speculativi degli anni Sessanta e Settanta che ebbero ad oggetto tutte le aree montane del territorio provinciale “.

Rappresenta la volontà di un semplice appassionato di montagna di volere capire, approfondendo e studiando con le capacità culturali e professionali che lo caratterizzano, i perversi meccanismi politici-finto imprenditoriali- turistici che sono sempre andati di moda in Italia soprattutto nelle realtà naturalistiche.

In quasi 100 anni di storia si evince che praticamente non è mai cambiato niente nel modo di ragionare di tutte le realtà che invece dovrebbero tutelare e proteggere il territorio che si dovrebbe amministrare con maggiore amore visto che spesso gli amministratori sono della stessa zona che dovrebbero conoscere.

Vi consiglio di leggerlo soprattutto perché senza alcun fine di lucro è stato realizzato editorialmente dallo stesso autore a garanzia di terzietà e amore della propria terra.

Per l’acquisto scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per questa ascesa tuttavia non potevo non chiamare la vulcanica Simona PROSPERI di Sora, grande montanara che in poco tempo ha creato un Gruppo forte chiamato GRUPPO ESCURSIONAMOCI tanto da diventare inoltre membro del Consiglio Direttivo del CAI di Sora che festeggia quest’anno i suoi 90 anni.

Ho conosciuto Simona Prosperi il 28 maggio dell’anno scorso in occasione della Grande Escursione organizzata da Claudio CECILIA “ LE 10 CIME DEGLI ERNICI “ 30 Km di montagna che Simona ed il suo Gruppo ha realizzato con “ nonchalance “ a conferma delle sue capacità.

Da quel giorno mi ha sempre cercato e scritto con la volontà di allargare i suoi orizzonti interpersonali e culturali di montagna.

Mi ha colpito subito per la sua simpatia ed immediatezza nei rapporti umani oltre che per il rispetto nei confronti di chi va in montagna da molto prima di Lei, il tutto condito dalla volontà di creare e condividere, con l’entusiasmo trascinante che la contraddistingue, iniziative legate alla montagna e tutto ciò che ruota intorno ad essa.

Lo ha dimostrato anche realizzando con il CAI di Sora, insieme al marito Patrick TATANGELO che la supporta e la “sopporta” in tutte le frenetiche escursioni ed attività private, la bellissima cassetta pregiata e il Libro di vetta posti sotto la Croce di Serra Alta con dedica, ricordo e rispetto per le vittime del disastro aereo del 30 Marzo 1963.

Serra Alta è diventata famosa proprio per questo triste episodio che ha colpito tutta la città di Sora 54 anni fa e che mi ha spinto a realizzare questa traversata per capire meglio questo incredibile incidente.

Negli anni addietro proprio sui Social avevo notato i post di questa storia, ricordo e ringrazio soprattutto quelli di Corrado Perinetti il Maestro del PNALM e quelli del mio caro amico Tonino DI PALMA Presidente del CAI di AVEZZANO che ogni anno non manca di pregare in onore delle vittime cosa che ho fatto anche IO in un momento di raccoglimento perché trovarsi dentro al bosco in un ambiente surreale come quello che si è creato non può non farti riflettere sulla tragicità di quello che è stato vissuto da tutti coloro che direttamente o indirettamente sono stati coinvolti.

Solo 20 metri sotto la Cima…solo 20 metri potevano permettere agli occupanti del DC3 di potersi salvare ma Vi invito a leggere il bellissimo Libro-Dossier “ L’ultimo viaggio dell’ I-TAVI “ (Tutta la Verità) scritto da Marco MONTI insieme al C.Te Pilota Davide D’AGOSTINO che hanno raccolto documenti, testimonianze e immagini mostrando nuove realtà sulla terribile vicenda.

Un aereo, con destinazione Roma-Ciampino, precipitò sulle pendici della Cima del Monte Serra Alta.

L’aereo, con a bordo otto persone (tutte decedute nell’impatto), era decollato dallo scalo di Pescara, le condizioni meteo erano pessime. Per aggirare il forte temporale, che imperversava sull’Appennino abruzzese, il Comandante prese la decisione di modificare il piano di volo…

Otto le vittime totali: tre i membri dell’equipaggio (il comandante pilota Ernesto Roggero; il secondo pilota Erminio Bonfatti ed il sergente marconista Angelo Lombruno); e cinque i passeggeri civili: il nobile Nicola Marcello, Marco Di Michele (cancelliere del tribunale di Pescara), l’avvocato Guido Mancini (vice presidente dell’Itavia), Leon Bruno Angeloni e l’industriale americano Martin Gebel.

Vi consiglio di leggere questo libro perché con un velo di tristezza potrete rivivere e calarvi nella realtà di un evento avvenuto tanti anni fa con  importanti fotografie e documenti d’epoca prenotando una copia ai numeri: 3772688616 Marco; 3356296994 Davide.

Tutto quanto sopra è l’esempio di come una semplice montagna possa farti vivere una molteplicità di straordinarie storie di rapporti umani e di cultura grazie agli uomini e le donne che la vogliono vivere nel profondo della loro vita.

Letto 6073 volte Ultima modifica il Mercoledì, 02 Agosto 2017 07:16

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